Cosa sono i Nomi di Dio?

 

L’energia divina ha infinite declinazioni, ma la sapienza cabalistica ha saputo creare uno schema estremamente potente che le sintetizza nei suoi 72 aspetti principali, ovvero i 72 Nomi di Dio. Analizzando i tre versetti dell’Esodo e tenendo conto del contesto in cui si trovano possiamo comprendere cosa siano i 72 Nomi.

L’aprirsi delle acque del Mar Rosso è il simbolo della nascita di Israele, del popolo che di lì a poco dopo avrebbe ricevuto la Torà sul Sinai. Finalmente il popolo d’Israele vince le proprie emozioni e si fida del suo Dio al punto di attraversare le acque di un mare. La notte passata in modo protetto, con una nube tenebrosa per gli egiziani, ma luminosa per gli ebrei, simboleggia il tempo attuale, cioè l’attesa del Messia, che però per chi ha accolto la chiamata può diventare un tempo di Luce anche durante la notte. Accogliere il proprio Nome vuol dire entrare nella Luce ed ottenere le stesse possibilità che ebbe Mosè, il quale semplicemente stese la sua mano per fare la volontà del Signore.

Secondo lo Zohar, essi erano già noti ad Abramo, almeno in parte, per rivelazione divina. Successivamente questa tradizione orale si sarebbe fissata nella carta, attraverso il suddetto brano dell’Esodo. Taluni studi ci dicono che Abramo avrebbe dato in dono la conoscenza di alcuni dei 72 Nomi ai figli di Ketora, la sua concubina, che poi si allontanò dal nucleo famigliare e andò ad oriente. Per questo motivo alcuni di quei Nomi di Dio sono noti alle religioni orientali. Il nome AUM, che corrisponde al famoso ‘Om’ di molti orientali, per gli Arabi diventa AMIN, che poi per i Cristiani diventa AMEN, è un nome particolarmente potente, perché attraverso questo si sono costruiti i ponti che legano questo mondo materiale con tutti gli altri mondi. Nella religione induista esistono tre divinità supreme, che costituiscono una vera trinità: Brahma il creatore, Visnu il conservatore, Siva il distruttore. Il simbolo di questa fondamentale Trinità è la sillaba formata dalle tre lettere A, U, M.

In generale tutti i 72 Nomi corrispondono a delle Trinità viventi, che operano in noi e in questo mondo per darci la via e la forza in grado di superare la visione tridimensionale per arrivare alla nuova dimensione, quadridimensionale, che è sintetizzata nel Tetragramma Sacro. Possiamo affermare che, rispetto alle lettere che compongono i 72 Nomi che ne sono derivati, la prima lettera è la guida, la seconda è la luce, la terza è la potenza del Signore che si esprime attraverso il braccio di Mosè facendo aprire le acque. La sequenza delle tre lettere è un percorso che passa attraverso una presa di coscienza per capire dove si trova il proprio angelo custode e che cosa gli stiamo permettendo di fare, ad esempio, se gli abbiamo permesso di passare dietro di noi per separaci dal mondo. Il secondo passo è vedere la Luce, e questo avviene solo quando vi è la presa di coscienza d’accettazione della volontà di Dio. Mettendoci al servizio del nostro Nome di Dio e operando secondo la sua volontà, a quel punto la nostra potenza diviene illimitata, perché è Dio che opera attraverso di noi con le nostre particolarità e nelle situazioni in cui siamo collocati.

Ciascuno di noi, prima di scendere su questo piano duale per incarnarsi, ne sceglie uno: quello che maggiormente si presta a portare avanti il proprio progetto evolutivo, in armonia con la propria storia personale di Anima e con il concerto di tutte le altre Anime che lavorano per l’ascesa del nostro Pianeta verso Nuovi Cieli e Nuove Terre. Ogni volta che scendiamo su questo piano scegliamo un nuovo Nome, uno diverso per ciascuna incarnazione, conoscerlo è fondamentale per portare avanti la nostra missione.

Il Nome di Dio, o nome del nostro Sé Superiore come sarebbe più corretto chiamarlo, è un’informazione basilare che ci aiuta a comprendere l’opera e la missione della nostra Anima in questa vita. Esso ci indica il tipo di energia divina che abbiamo scelto di incarnare e cambia di incarnazione in incarnazione.